Community Dance
Alto Adige 2015-17

Alcuni dei membri fondatori del collettivo di danza altoatesino avevano già  avuto modo di realizzare progetti con bambini e giovani e avevano avuto l’occasione di tenere laboratori e svolgere progetti scolastici sin dall’inizio della loro attività in provincia (primi anni ’90). Era dunque sensato ed auspicabile gettare le basi per un metodo di lavoro codificato sul territorio. Questo è stato uno dei punti di partenza per la creazione di una community dance altoatesina. A livello internazionale la Community Dance, negli anni, è stata capace di avvicinare molti non-danzatori alla danza e al movimento creativo, guadagnando così notorietà anche nell’ambito artistico-performativo.

In Alto Adige, luogo che per quanto riguarda la danza contemporanea non poteva vantare né un background professionale di ampio respiro, né una tradizione consolidata, l’iniziativa promossa da Ewald Kontschieder voleva prima di tutto mettere a disposizione dei giovani un’esperienza nell’ambito coreutico. Molti studi hanno dimostrato che nell’ambiente scolastico la creatività e il movimento raramente vengono incoraggiati. Oltre a combinare questi due elementi in modo ingegnoso, la danza ha un approccio olistico. Forma, infatti, l’intera persona, integra corpo, mente ed emozioni in un’unica esperienza e lo fa come nessun’altra materia scolastica.

Con Ewald Kontschieder, Martina Marini ed Elfi Troi si forma un gruppo che ha scelto di muovere i primi passi in questa direzione avviando progetti comunitari di danza nelle scuole. La risposta rapida e positiva a lancio dei progetti è da ascriversi soprattutto al fatto che tutti e tre svolgono la loro attività principale come insegnanti di scuola secondaria. Il primo progetto, che risale all’anno scolastico 2015-16, prevedeva la collaborazione tra la scuola secondaria di primo grado di Lana e quella di Rio di Pusteria (Herz-Jesu-Institut); la coreografia era curata da Martina Marini ed Elfi Troi. Durante l’anno scolastico, favorendo l’aspetto interdisciplinare, i ragazzi delle due scuole hanno lavorato separatamente sulle quattro stagioni affrontando il tema in varie materie (movimento, musica, pittura, lingua). Nella fase finale, gli oltre 30 ragazzi coinvolti si sono riuniti a Lana e a Rio di Pusteria per le prove. Il lavoro performativo che ne è scaturito ha avuto grande successo ed è stato rappresentato più volte in entrambe le scuole.

Dopo queste prime esperienze, il gruppo di lavoro ormai consolidatosi ha voluto testare un altro approccio. Si trattava di programmare un’esperienza per giovani e giovanissimi da svolgere durante le vacanze di Carnevale, nel febbraio 2017. Destinatari del progetto erano ragazzi delle scuole secondario di primo e secondo grado, nonché i bambini più grandi delle scuole elementari. La proposta consisteva in una settimana di movimento, danza, comunità, musica, gioco e scambio sociale da svolgersi al Herz-Jesu-Institut di Rio di Pusteria (che dispone anche di un convitto) con l’obiettivo di creare uno spettacolo da portare in scena. L’obiettivo è stato mantenuto. Lo spettacolo dal titolo “Fremd-Körper”, dopo un’intensa settimana di lavoro che ha coinvolto 32 giovani danzatori tra i 9 e i 16 anni, è stato presentato al “Forum” di Bressanone raccogliendo l’entusiasmo dei circa 250 spettatori in sala.

Lo spettacolo di teatrodanza ha saputo evocare immagini di grande impatto portando in scena un equilibrato dinamismo che unisce scene posate e rasserenanti ad altre energiche, ricche di movimento. Impreziosito da intermezzi di parola e canto (Jodel e Schuhplattln), allo spettacolo non mancava inoltre una punta di autoironia, per esempio nel palesarsi degli smartphone in scena. Brevi parti recitate o cantate, nonché l’uso di vari mezzi e oggetti di scena anche di tipo quotidiano -come sacchi a pelo e vari capi di abbigliamento, hanno ispirato e sorpreso il pubblico. Lo spettacolo dalla durata complessiva di circa un’ora si è concluso con un inno alla gioia di vivere, ballato e cantato dall’affiatato ensemble. Uno degli obiettivi dichiarati del progetto è quello di incorporare e mettere in risalto le capacità creative di ognuno dei partecipanti. A rendere unica questa avventura è soprattutto la possibilità di fare esperienza dell’elaborazione creativa condivisa.

A progetto concluso il responsabile del progetto, Ewald Kontschieder, ha commentato così: “L’incoraggiamento che abbiamo ricevuto da genitori, partecipanti e infine anche dal pubblico ci premia per il tempo e le forze spesi per la preparazione. Sono affascinato da ciò che siamo riusciti ad ottenere in soli cinque giorni. Il progetto della Community Dance è la prova che, per quanto riguarda il movimento, ognuno, senza eccezioni, dispone di un enorme potenziale e che un’esperienza del genere, oltre ad essere incredibilmente stimolante, permette di creare e di consolidare i legami sociali tra i giovani partecipanti.” Oltre alle due menti creative -Elfi Troi e Martina Marini, hanno partecipato in qualità di assistenti Sarah Merler, Johanna Mair e Simone Costazzo.